Carlo Soricelli, un metalmeccanico in pensione, ha creato un blog per tenere memoria dei lavoratori morti sul lavoro. Scrive infatti: «In questo blog ci sono solo i lavoratori morti esclusivamente per infortuni sul luogo di lavoro: con più del 50% di vittime sul totale, sono gli agricoltori uccisi dal trattore e gli edili meridionali e stranieri la maggioranza delle vittime».
I morti per infortuni sul lavoro – secondo il blog – dall’inizio dell’anno al 30 settembre 2009 sono stati 405 contro i 462 dello stesso periodo dell’anno scorso. Quindi un calo del 12,3%. La categoria con il maggior numero di vittime è l’edilizia con il 30% delle vittime. «Come meridionale – scrive Soricelli – mi sento molto colpito e arrabbiato da queste tragedie. I meridionali e gli stranieri muoiono principalmente nei cantieri del Nord, in piccole e piccolissime aziende in cui i lavoratori non hanno nessuna tutela sindacale e che spesso non conoscono le norme di prevenzione obbligatorie che dovrebbero essere applicate. Ma dalla Lega, così “presente” sul territorio dell’Italia del nord, non arriva nessuna contestazione verso chi non rispetta le normative sulla Sicurezza nei cantieri del nord. Del resto siamo solo “terroni” e “baluba”. Muoiono anche nell’indifferenza generale, con il 27,6% sul totale dei morti per infortuni sul lavoro gli agricoltori. Questa categoria è la più abbandonata»
Un’opinione condivisibile, poiché la formazione – resa obbligatoria dal Testo Unico 81/2008 e dal D.gls 106/2009 – è lo strumento chiave per prevenire gli infortuni e rischi di decesso. Una battaglia sui cui l’Anfos è in prima linea con una massiccia campagna d’informazione e sensibilizzazione.