L’articolo 28 del Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i. pone particolare attenzione alla tutela della salute delle lavoratrici in stato di gravidanza, garantendo loro condizioni di lavoro adeguate e sicure. Nell’ambito dell’azienda sanitaria, dove la presenza di dipendenti femminili è significativa, diventa fondamentale valutare i rischi specifici che possono influire sulla salute della madre e del feto. La valutazione dei rischi per le lavoratrici in gravidanza richiede un approccio differenziato, che tenga conto non solo del genere ma anche dell’età e della provenienza da altri Paesi. Infatti, le donne possono essere esposte a fattori di rischio diversi a seconda dell’attività svolta e delle caratteristiche personali. L’invecchiamento può comportare una maggiore suscettibilità ad alcune patologie o complicazioni durante la gestazione, mentre le lavoratrici provenienti da altri Paesi potrebbero avere bisogno di supporto aggiuntivo a causa delle eventuali barriere linguistiche o culturali. Per affrontare queste sfide, l’azienda sanitaria deve mettere in atto un processo di valutazione dei rischi ben strutturato ed efficace. Innanzitutto, occorre identificare tutte le possibili fonti di pericolo presenti nell’ambiente lavorativo: sostanze chimiche nocive, agenti biologici, attività fisiche pesanti o repetitive, rumore e stress psicofisico. Successivamente, si devono valutare gli effetti che tali rischi possono avere sulla salute delle lavoratrici in gravidanza e definire le misure di prevenzione da adottare. La valutazione dei rischi per le lavoratrici in gravidanza deve essere condotta in collaborazione con il medico competente e coinvolgere anche la rappresentanza sindacale ed eventualmente un consulente esterno specializzato. È importante ascoltare attentamente le esigenze delle lavoratrici stesse e prendere in considerazione le loro specifiche condizioni di salute e lavoro. Una volta completata la valutazione dei rischi, l’azienda sanitaria è tenuta a adottare tutte le misure necessarie per eliminare o ridurre al minimo i pericoli individuati. Queste possono includere modifiche organizzative del lavoro, fornitura di dispositivi di protezione individuali adeguati, formazione specifica sulle buone pratiche da seguire durante la gravidanza e l’allattamento, nonché la possibilità di spostare temporaneamente una lavoratrice su mansioni meno esposte a rischio. In conclusione, la corretta valutazione dei rischi per le lavoratrici in stato di gravidanza nell’azienda sanitaria richiede una visione globale che consideri sia il genere che altri fattori come l’età e la provenienza da altri Paesi. Solo attraverso un approccio differenziato sarà possibile garantire la sicurezza e il benessere delle donne incinte nel contesto lavorativo sanitario.
Tutela della salute delle lavoratrici in gravidanza: analisi dei rischi e considerazione delle diverse variabili nell’azienda sanitaria
08 Ottobre 2023
Corsi online
Associazione Nazionale Formatori della Sicurezza sul lavoro eroga diversi corsi per il personale e per i datori di lavoro in materia. In particolare vengono offerti i corsi obbligatori introdotti dal Dlgs 81\2008 Testo Unico Sicurezza.