La valutazione del rischio da esposizione a rumore, negli ambienti di lavoro, è trattata nel del D.lgs 81/08 all’interno dei rischi da agenti fisici (Titolo VIII capo II).
Il rumore viene considerato come una tipologia di inquinamento ambientale (inquinamento acustico) ed è presente in molti ambiti lavorativi, nonché domestici, tanto che è considerato come un rischio tra i più diffusi, inoltre non sempre è così immediato riuscire a distinguere le fonti del rumore legato all’ambito professionale da quello derivante da situazioni parallele e contestuali.
Fonometri e dispositivi
La valutazione ambientale dei livelli di rumore presenti in un determinato spazio lavorativo è eseguibile mediante l’utilizzo di fonometri professionali che quantificano i livelli di Decibel nell’arco temporale di otto ore lavorative, restituendo valori di fondo e di picco che, una volta confrontati con i valori limite da non superare definiti per legge, danno una chiara indicazione sulla necessità di dover adottare misure preventive e/o protettive.
Esistono dispositivi in grado di proteggere efficacemente da rumori elevatim ma quel che risulta importante è che la scelta dei dispositivi da adottare sia effettuata con attenzione ed in relazione al reale livello di decibel da abbattere per poter rientrare nei limiti previsti; un abbattimento eccessivo rispetto alla situazione misurata può risultare infatti pericoloso se isola acusticamente il lavoratore esposto dal contesto lavorativo (impedendogli per esempio di sentire sirene di allarme o avvisatori acustici).
Effetti sulla salute
Il rischio rumore non deve essere sottovalutato in quanto gli effetti sulla salute del lavoratore possono essere anche piuttosto gravi.
L’effetto più importante da un punto di vista statistico ed epidemiologico è quello della progressiva riduzione dell’udito, la cosiddetta “Ipoacusia da rumore” (con un andamento a volte lento e poco percepibile).
L’ipoacusia si manifesta progressivamente attraverso stadi successivi; il primo si verifica immediatamente dopo l’esposizione al rumore. Una seconda fase si manifesta con un’apparente stato di benessere seguito dalla difficoltà a percepire suoni acuti. Infine la sintomatologia può risultare in una difficoltà cronica e irreversibile ad ascoltare le conversazioni.
Gli effetti sulla salute da esposizione a rumore tuttavia non si limitano alla Ipoacusia ma possono avere ricadute, sebbene in misura meno rilevante e con eziologia non del tutto chiara, anche sulla pressione arteriosa, sulla frequenza cardiaca, sul sistema nervoso e sull’apparato digerente.
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