La direzione generale per l’Igiene, la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione, del Ministero della Salute, ha emesso, in seguito a recenti numerosi focolai, un documento contenente le linee guida rivolte a garantire la sicurezza alimentare attraverso l’adozione di tempestive misure a tutela della salute pubblica per evitare fenomeni di intossicazione alimentare da botulismo.
Il documento fornisce anche indicazioni relativamente alle metodiche analitiche per effettuare rapidamente le analisi e le modalità e tempistiche di comunicazione degli esiti alle autorità.
Linee guida botulismo
Il botulismo alimentare è una grave patologia dovuta all’ingestione di piccole dosi di tossine botuliniche presenti negli alimenti, l’esposizione anche a bassi quantitativi può essere sufficiente per determinare la malattia ed addirittura potrebbe dimostrarsi fatale, in considerazione di tali evidenze il botulismo viene considerato come una potenziale emergenza per la salute pubblica e la tempestiva risposta ad un singolo episodio sospetto, richiede pertanto l’azione coordinata delle diverse figure professionali afferenti al SSN e delle preposte Autorità competenti.
Come previsto dalla risoluzione emessa dalla comunità Europea CE 426/2008, la diagnosi precoce di una intossicazione da botulismo è fondamentale per contenere il potenziale rischio di propagazione, e per garantire rapidità delle cure al soggetto ammalato.
Gli accertamenti sanitari vengono effettuati dimostrando la presenza delle tossine botuliniche nei campioni biologici oppure nei residui alimentari consumati dai soggetti che presentano una sintomatologia caratteristica, tale diagnosi viene eseguita in laboratorio e deve essere tempestiva a causa della facile denaturazione delle tossine che permangono poche ore nei campioni infetti.
L’invio del materiale al laboratorio di analisi deve essere quindi effettuato in tempi rapidi, riportando le indicazioni di estrema pericolosità biologica sulla confezione, ed essere accompagnato da comunicazione di sospetto caso di botulismo alle autorità sanitarie di competenza che devono ricevere anche l’esito delle analisi. Una comunicazione non tempestiva dell’esito dei risultati analitici, comporta difficoltà operative nell’adozione di rapide risposte rivolte a tutelare la salute pubblica.
È importante ricordare che a causa della pericolosità della patologia, tutti i campioni sospettati di contenere tossine botuliniche devono essere manipolati con cautela e solamente da personale appositamente addestrato che adotti le necessarie misure di protezione previste nella manipolazione di campioni biologici infetti e altamente virulenti.
Botulismo in Italia
Il botulismo alimentare è una malattia rara e l’Italia registra una incidenza superiore a quella della media Europea; ogni anno vengono confermati in laboratorio circa 20 di casi, a fronte di circa 50 segnalazioni di sospetti clinici, che coinvolgono in genere gruppi familiari che consumano conserve di produzione domestica.
Le segnalazioni di casi in Italia negli ultimi anni sono in aumento; dall’analisi dei dati epidemiologici raccolti, si può concludere che gli alimenti maggiormente responsabili delle intossicazioni sono le conserve alimentari vegetali in olio o in acqua/salamoia, i funghi in olio, le olive e le cime di rapa in olio; generalmente tuttavia solo nel 41% dei casi confermati viene identificato l’agente alimentare contaminate. Gli alimenti di produzione industriale sono coinvolti circa nel 27% dei casi di botulismo, pur tuttavia sono questi a destare maggiori preoccupazioni per la salute pubblica.
Prevenzione botulismo
I sistemi per la prevenzione e il controllo del botulismo alimentare, sia a livello industriale che domestico consistono nella distruzione delle spore eventualmente presenti nelle materie prime, (mediante esposizione ad alte o basse temperature) oppure adottando misure di prevenzione evitando che si sviluppino i batteri produttori di tossine.
A livello domestico, non essendo possibile effettuare trattamenti termici con vapore surriscaldato e quindi non essendo possibile distruggere le spore eventualmente presenti nelle materie prime, è possibile applicare soltanto le misure rivolte ad inibire la crescita. La temperatura è un parametro di controllo molto importante. I batteri botulinici sono capaci di svilupparsi in un intervallo di temperatura molto ampio (3-38°C), per cui la conservazione degli alimenti al di fuori di questo intervallo, soprattutto il congelamento, costituisce un idoneo sistema di prevenzione della crescita.
Le comunicazioni
Il costante scambio di informazioni con tutti gli attori coinvolti nella gestione di un episodio, è fondamentale per poter realizzare tempestivamente tutte le misure di tutela della salute pubblica. Nel caso in cui siano coinvolti prodotti di produzione industriale è necessario che chi ha identificato il caso sospetto e il laboratorio comunichino in tempo reale al Punto di Contatto Nazionale del Ministero della Salute (dav.allerta@sanita.it) gli stati di avanzamento delle loro attività.
In conclusione il botulismo è una patologia che, seppure a bassa incidenza, non deve essere sottovalutata, in virtù delle possibili implicazioni sulla salute pubblica e sulle conseguenze spesso fatali dell’esposizione; a questo scopo il Ministero si adopera per istituire centri di raccolta e punti di coordinamento con la funzione di agire tempestivamente per individuare i casi reali e soffocarli prima che possano costituire un rischio per la popolazione.