Il rischio corre in cucina: secondo i dati rilevati dall’Inail i cuochi professionisti e coloro che in generale lavorano in cucina sono tra le categorie a maggior rischio, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di scivolare o di ferirsi con utensili taglienti.
Nel 2008 infatti sono stati denunciati più di 33.000 incidenti (più o meno gli stessi del 2007) avvenuti nelle cucine di alberghi, pizzerie e ristoranti, uno dei pochi settori che non ha accusato la crisi nel nostro paese.
Il luogo dove più frequentemente avvengono gli incidenti, se si escludono dal conto quelli in itinere, cioè lungo il tragitto casa-lavoro, sono i ristoranti, dove si regista un incidente su tre, seguiti da mense, alberghi, villaggi e campeggi. Per lo più l’infortunio è causato da scivolamenti, da movimenti bruschi o dal ferimento con oggetti taglienti o scottature. Le ripercussioni sono per lo più ai danni della colonna vertebrale, delle caviglie e più di tutto delle mani, con una leggera prevalenza della casistica tra le donne.
Le categorie di lavoratori più colpiti, tra tutti quelli presenti nelle cucine, sono i cuochi seguiti da camerieri, inservienti, baristi e pizzaioli
I dati dell’Inail hanno analizzato in particolare anche cosa succede tra i lavoratori stranieri di questo settore, che conta circa 300 mila addetti non italiani, un numero che peraltro è in costante crescita.
La prevalenza è nettamente dei cinesi, che gestiscono spesso ristoranti etnici, e dei marocchini, soprattutto nel nord Italia. Nel 2008 i lavoratori stranieri del settore hanno presentato quasi 7000 denuncie di infortunio, circa il 20%, una percentuale un crescita rispetto al passato, un aumento che probabilmente è in gran parte attribuibile alla crescita della presenza di questi lavoratori nei ristoranti del nostro paese.