Sicurezza, il sistema sanzionatorio per il datore di lavoro

L’entrata in vigore del Testo Unico sulla Sicurezza (DLgs. 81/08) e le successive modifiche apportate allo stesso con l’introduzione del DLgs 106/2009 sono state indirizzate verso un inasprimento delle sanzioni previste a carico del datore di lavoro, in caso di inottemperanza alle procedure previste per la “valutazione dei rischi”.
Il legislatore si è orientato nel senso di sanzioni penalmente rilevanti per vizi sostanziali e sanzioni amministrative, mere ammende soggette a prescrizione, nel caso di vizi formali.
Il regime sanzionatorio attuale (art.32DLgs 106/2009 modificativo dell’art. 55 DLgs 81/08) prevede per il datore di lavoro e dirigente la sanzione più grave, ossia l’arresto da 3 a 6 mesi, nel caso in cui sia stato inadempiente alla valutazione dei rischi o alla nomina del RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza). Una misura sanzionatoria minore è prevista nel caso di irregolarità parziali contenute nel DVR ( Documento di Valutazione dei Rischi ).
Si tratta di:
-Ammenda da 2.000 a 4.000 Euro in caso di mancanza di misure di miglioramento e procedure di attuazione, o di mancata consultazione del rappresentante, nonché di omessa rielaborazione del documento per modifiche al processo produttivo;
-Ammenda da 1.000 a 2.000 Euro nel caso in cui il documento non indichi espressamente i criteri adottati, o le misure di prevenzione, nonché il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione.
Le pene sono state aumentate sulla base dell’effettività dei compiti assegnati al datore di lavoro e al dirigente.
Se previsto l’arresto, questo è mantenuto ai livelli oggi vigenti, se prevista l’ammenda, è applicato l’ammontare massimo della sanzione, che sarà incrementato in via automatica ogni 5 anni, tenendo conto dell’aumento degli indici Istat.
Le sanzioni previste per il datore di lavoro si applicano anche nei confronti di colui che ha ricevuto delega espressa e scritta.