L’incidente mortale occorso i primi di Aprile nella Centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, è stato l’occasione di un incontro che si è svolto lo scorso 12 Aprile a Civitavecchia tra parti sociali e datori di lavoro per affrontare l’emergenza delle morti bianche.
Nel corso dell’incontro cui hanno partecipato tutte le sigle sindacali del Lazio e le federazioni di categorie interessate è stato sottolineato che in provincia di Roma gli infortuni sul lavoro hanno ormai raggiunto una cadenza giornaliera.
Il dato è drammaticamente eloquente, per di più spesso a farne le spese sono i dipendenti di ditte di piccole dimensioni che lavorano in appalto e che per vedersi accettare la commessa lavorativa sono costrette a ridurre i costi di gestione e a far lavorare più del dovuto gli operai, con la conseguenza di porre sempre meno attenzione, e nella maggior parte dei casi non considerare i problemi della sicurezza sul lavoro.
Durante l’incontro i segretari generali Cgl Cisl e Uil regionali hanno ribadito: “Abbiamo ancora sottolineato la difficoltà per i lavoratori di esser rappresentati sindacalmente all’interno di queste piccole aziende mentre sul fronte delle procedure, abbiamo rilevato la mancanza di continuità tra i diversi passaggi ch il lavoro vede all’interno dei cantieri e le aziende che di volta in volta subentrano. Tutti questi elementi concorrono al verificarsi di infortuni e incidenti anche mortali”.
I sindacati hanno chiesto a gran voce un intensificarsi dei controlli da parte degli organi competenti per scongiurare altre catastrofi lavorative; un rafforzamento dei controlli ispettivi garantirebbe uno standard più elevato di sicurezza, riducendo così gli incidenti sui luoghi di lavoro.
I dati dello scorso anno parlano del solo 2% di aziende ispezionate.
E’ sicuro che con un numero maggiore di ispezioni incidenti come quello della Centrale Enel di Civitavecchia si sarebbero potuti evitare.