È stato messo a punto dalla Regione Toscana, il programma di monitoraggio per i lavoratori che sono stati esposti in maniera significativa nel corso della loro carriera professionale all’amianto; il piano è operativo sul territorio regionale toscano dal 03 aprile 2017, conformemente all’approvazione in delibera di giunta nr 396 del 03 maggio 2016.
Il piano prevede che gli aventi diritto, attraverso l’attivazione di un codice di esenzione regionale, possano usufruire di un pacchetto di esami a loro dedicato. Per questo progetto la Regione Toscana ha stanziato un finanziamento di 1.134.000 di euro fino al 2018, per la copertura delle visite di primo e secondo livello, che saranno assegnati alle strutture convenzionate sulla base di una ripartizione individuata tenendo conto della distribuzione geografica dei potenziali ex esposti, in considerazione anche dell’insorgenza di casi di mesotelioma (considerato un evento sentinella nell’individuazione delle esposizioni ad amianto).
Per gli anni successivi gli importi dei finanziamenti saranno valutati sulla base dell’esperienza maturata nei primi quasi due anni di applicazione, anche in considerazione di eventuali sviluppi scientifici e sanitari che potranno nel frattempo verificarsi.
Il percorso di sorveglianza sanitaria è stato elaborato in maniera specifica basandosi su piani operativi realizzati dalla collaborazione delle Aziende Sanitarie e le strutture Ospedaliere Universitarie, successivamente validato ed approvato dalla Regione Toscana in modo da offrire un livello di esami standard che saranno effettuati dai diversi enti e strutture aderenti all’iniziativa (ambulatori medicina del lavoro, radiologie, pneumologie, oncologie).
La sorveglianza prevede una prima fase di valutazione dell’esposizione a cui deve seguire una certificazione che consentirà di usufruire delle prestazioni sanitarie. Per poter ottenere il codice di esenzione i richiedenti devono essere residenti in Toscana, avere la certificazione di cui sopra attestante la pregressa esposizione, una età compresa tra i 30 ed i 79 anni, e avere cessato l’attività potenzialmente pericolosa da meno di trent’anni. Devono inoltre esercitare una attività in una azienda diversa da quella dove sono stati esposti all’amianto, o essere in pensione.
Il limite dei trent’anni deriva dalle evidenze scientifiche che dimostrano come tale periodo sia considerato il tempo massimo entro cui sia possibile sviluppare malattie respiratorie asbesto correlate; è dunque previsto un programma che segua i lavoratori ex esposti nei trent’anni successivi all’esposizione potenziale, fino al compimento degli 80 anni di età, e non oltre il 2014 (cioè per i trenta anni successivi alla dismissione completa dell’amianto voluta dalla legge 257 del 1992). Sulla base dei dati finora raccolti è stato stimato che all’incirca 5.600 lavoratori potranno beneficiare della sorveglianza gratuita.
Info: Regione Toscana sorveglianza lavoratori esposti amianto