Le ricerche fatte con i piedi per terra evidentemente non erano state sufficienti a scogliere tutti i dubbi così, al presentarsi dell’occasione, l’agenzia spaziale italiana ha affidato ad un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, dell’Università e della Scuola Superiore Sant’Anna, il compito di predisporre quanto occorre per misurare lo stress psicofisico degli astronauti destinati al volo su Marte.
Insomma per chiarire i misteri dello stress si lavorerà come si bisognasse andare fino a Marte, simulando così gli effetti dello stress fisico ed emotivo a cui gli umani potrebbero essere esposti in una situazione del genere o in lavori, come quelli dei pompieri e dei militari, che richiedono un livelli di stress paragonabile a quello degli astronauti.
Così sei astronauti saranno addestrati ad utilizzare le apparecchiature biomediche contenute in un simulatore di volo spaziale istallato a Mosca dove gli astronauti soggiorneranno per 500 giorni consecutivi. Saranno indagati, per cento giorni, gli effetti sia dell’assenza di gravità che del vivere insieme in spazi ristretti.
Saranno quindi studiate le eventuali contromisure necessarie, che potrebbero poi trovare pratico riscontro anche nella vita lavorativa di altre categorie di lavoratori certamente più ‘comuni’ degli astronauti.