58.000 persone hanno subito un infortunio sul lavoro, regolarmente denunciato all’Inail, nel corso del 2008 con una percentuale in crescita che riguarda i lavoratori stranieri. Certo, consola un piccolo dato, cioè il calo del 0,12% rispetto agli incidenti registrati nel 2007, ma certo non è moltissimo. Il traguardo di condizioni di lavoro concretamente più sicure nel Lazio è ancora piuttosto lontano, e ciò dimostra che sono ancora molte le aziende che non in regola con la normativa del Testo Unico 81 del 2008 e il D.lgs 106/2009.
I dati sono quelli del rapporto annuale sugli infortuni nel Lazio presentato alla fine di novembre dall’Inail. Il leggero calo registrato riguarda due dei settori tradizionalmente più a rischio e dove probabilmente le nuove normative sulla sicurezza del lavoro stanno dando i migliori frutti: il settore manifatturiero (-9%) e quello edile (-7,4%). Sul totale degli incidenti solo l’8% è avvenuto in itinere, cioè nel tragitto casa-lavoro-casa ed è dunque evidente che la maggior parte degli infortuni avviene proprio all’interno delle aziende.
Il rapporto dell’Inail mette in evidenza l’incidenza degli infortuni tra i lavoratori stranieri: se per i cittadini italiani che lavorano nel Lazio la media degli incidenti è infatti di 39 infortuni su 1000 lavoratori per i cittadini stranieri questa quota sale a 44 infortunati ogni 1000. Nel Lazio la nazionalità più colpita dagli infortuni è quella dei rumeni che rappresentano il 16% di tutti gli incidenti a carico di stranieri in Italia. La causa di questa differenza sarebbe ricollegabile al fatto che gli stranieri vengono impiegati per eseguire lavori più pericolosi, e spesso hanno una cultura di prevenzione assai minore. Nel rapporto si parla anche di malattie professionali. I settori più colpiti sono quelli dei trasporti, delle costruzioni e dei servizi pubblici.