Sicurezza sul lavoro e tecnologia camminano oggi di pari passo o per meglio dire “vanno a braccetto”.
L’utilizzo di nuove tecnologie applicate alla sicurezza nei luoghi di lavoro permette di controllare in modo più attento e certosino la situazione di rischi e pericoli insiti nei vari ambiti lavorativi, dai settori a più elevato rischio a quelli apparentemente più sicuri, consentendo così ai lavoratori di svolgere le proprie mansioni con margini di sicurezza e prevenzione più elevati.
Le diverse applicazioni tecnologiche consentono oggi all’uomo in genere, ed ai lavoratori in particolare, di interagire con la realtà fattuale in modo più efficace, flessibile, consapevole, consentendogli di avere un approccio più sicuro nelle situazioni di rischio, e di riconoscere e prevenire i rischi propri delle singole attività lavorative.
Settori,oggi, considerati ad alto rischio (edile e portuale su tutti), potranno in pochi anni grazie all’utilizzo di macchinari ad alta definizione inserirsi in una categoria di rischio più bassa.
Infatti nonostante negli ultimi anni (dati INAIL 2008) si sia assistito ad un trend discendente del fenomeno infortunistico, con una riduzione del 4,2%, le morti ed incidenti lavorativi sono ancora troppo diffusi, tanto che la Commissione per la sicurezza sul lavoro dei Paesi UE ha stabilito un obiettivo annuo del meno 5% di infortuni sul lavoro, per il quinquennio 2007-2012.
Per raggiungere tale traguardo i Paesi UE hanno chiesto aiuto alla tecnologia, approcciando in modo diverso alle problematiche derivanti dalla scarsa sicurezza sul lavoro.
L’approccio più riuscito è risultato essere quello che prevede un impiego più efficace delle misure di protezione già previste dalla normativa antinfortunistica, grazie all’ausilio di strumenti e macchinari ad alta precisione.
L’esempio di riferimento per la tecnologia applicata alla sicurezza riguarda il settore edile in cui è stato previsto l’inserimento di sensori, all’interno degli strumenti di protezione individuali (scarpe, caschi ed imbracature), che trasmettono in radio frequenza ad una centrale lo stato di “indossato o non indossato” dal lavoratore.
Sostanzialmente tale approccio, pur non intervenendo a livello normativo, consente di applicare le regole con maggiore sicurezza, in quanto garantisce un controllo sull’uso effettivo delle misure di sicurezza e protezione individuale previste per chi opera all’interno di cantieri edili, tutelandolo da eventuali rischi aggiunti.
Un altro esempio è il progetto SAFIR (acronimo di Speech Automatic Friendly Interface Research), già applicato in Germania con ottimi risultati, che permette, tramite un riconoscimento vocale, di fornire alla centrale base, spesso situata nelle sedi dei Vigili del Fuoco, le informazioni dettagliate sui pericoli propri delle sostanze pericolose in siti a rischio,consentendo così ai soccorritori di avere indicazioni precise sulle situazioni di pericolo e o rischio, ancora prima di giungere in loco.
Questi esempi sono solo alcune delle numerose possibilità e prospettive innovative di conciliare tecnologia e sicurezza nei luoghi di lavoro, aprendo così nuovi orizzonti di lavoro in materia di salute e sicurezza sul lavoro; sono le nuove frontiere della sicurezza lavorativa.