Lavoratori delle pulizie: malattie professionali in diminuzione, ma serve più formazione.

 

21 Ottobre 2009

Tra i lavoratori delle pulizie, che nei paesi dell’Unione Europea sono complessivamente circa 3,6 milioni, le malattie professionali – spesso legate all’utilizzo e al contatto con sostanze nocive, ma anche a cadute, scivolate e violenze da parte di terzi – sono in diminuzione. Il dato positivo è stato illustrato in occasione della Settimana europea per ambienti di lavoro sani e sicuri, durante la quale sono stati anche presentate due nuove pubblicazioni in materia di pulizie: Prevenzione degli infortuni per gli addetti alle pulizie e Addetti alle pulizie e sicurezza e salute sul lavoro.

I due testi affrontano le sfide del lavoro degli addetti alle pulizie, compresa la scarsa percezione che l’opinione pubblica ha in materia, lo svolgimento delle mansioni fuori dai normali orari di lavoro e l’esposizione a sostanza pericolose. Tra le questioni che vengono esaminate vi è la modifica dell’orario di lavoro, da quello notturno a quello diurno, per ridurre gli effetti negativi del lavoro svolto in orari antisociali, e la creazione di una nuova banca dati che consenta di selezionare il corretto livello di protezione dei guanti protettivi utilizzati per diverse attività di pulizia. Durante la settimana è stato presentato anche un video, a cura dall’Agenzia Europea per la Sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA), ente organizzatore della settimana, con lo studio di un caso di un lavoratore con un disturbo comune tra gli addetti alle pulizie (disturbi muscoloscheletrici), spiegando i provvedimenti che possono essere intrapresi per alleviare tale problema.

 


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