L’Inail ha presentato nei giorni scorsi il rapporto annuale del 2009 sull’andamento del fenomeno infortunistico nel mondo del lavoro.
I dati sono più che confortanti, essendosi registrato un calo degli incidenti mortali pari al 6,3% rispetto al 2008, raggiungendo il numero più basso mai raggiunto dal 1951, anno di inizio delle rilevazioni statistiche, ad oggi.
In tutto nel 2009 si sono verificati in Italia 1050 morti sul lavoro.
Il numero così esiguo è strettamente correlato alla crisi economica in corso; infatti sia le ore lavorate che il numero di occupati sono diminuiti a causa della messa in cassa integrazione di molti dipendenti aziendali che della chiusura totale di un numero elevato di attività lavorative.
I dati Istat confermano la tendenza, registrando una diminuzione pari al 1,6% degli occupati in Italia.
Il bilancio annuale ha evidenziato la buona posizione dell’Italia rispetto agli altri paesi UE.
Gli Stati del vecchio continente quali Germania, Francia e Spagna, nonostante siano anch’essi in recessione, hanno subito un numero più elevato di incidenti mortali sui luoghi di lavoro, rispetto al nostro paese.
In generale anche per quel che concerne i semplici incidenti sui luoghi di lavoro si registrano dati positivi, con una diminuzione del 10%; diminuzione che cresce negli infortuni agli stranieri che calano del 17% nonostante siano occupati nei settori a maggior rischio.
In controtendenza i dati riguardanti le malattie professionali che sono aumentate del 15% rispetto all’anno precedente; tra le cause del forte aumento deve ricomprendersi la nascita di nuove malattie, prima sconosciute, dovute al profondo cambiamento in atto nel mondo del lavoro e agli effetti di patologie non adeguatamente considerate nel momento della loro diffusione.
Questo dato dovrebbe far riflettere governi ed istituzioni per attuare politiche sociali volte alla tutela della salute e politiche legislative atte ad integrare la normativa in materia di stress lavoro correlato, così come già accaduto in vari Stati europei, e definire linee guida standardizzate in grado di poter meglio orientare i datori di lavoro nella valutazione dei rischi e delle misure di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.