La fusione disposta dalla manovra finanziaria dal governo tra l’Ispesl e l’Inail potrebbe creare, secondo i dipendenti del primo istituto, che di fatto confluisce nel secondo, una insana unione tra controllore e controllato. In altre parole un contrasto di interessi a tutto danno dei lavoratori.
L’Ispesl, infatti, è attualmente deputato al riconoscimento dell’insorgenza di nuove malattie professionali, in un panorama lavorativo dove la continua introduzione di nuove tecnologie, materiali e sostanze potenzialmente nocive per la salute amplia notevolmente e differenzia i rischi.
L’Inail, invece, che deve pagare gli indennizzi, sarebbe di fatto interessato ad evitare una proliferazione di riconoscimenti di nuove patologie di derivazione lavorativa.