Tre reparti dell’ospedale civile Jazzolino di Vibo Valentia (Ortopedia,
Immunoematologia e Pronto soccorso) sono stati sequestrati questa
mattina su esecuzione di un provvedimento di urgenza emesso dalla
Procura vibonese. L’intervento di sequestro, effettuato dai carabinieri
del Comando provinciale di Vibo Valentia, dal Noe di Reggio Calabria e
dai Nas di Catanzaro, si è reso necessario a causa delle “gravi inadeguatezze evidenziate nel corso delle precedenti ispezioni e mai sanate”.
Secondo quanto rilevato dagli investigatori e dalla Procura, esisterebbero “situazioni di pericolo concreto e gravi carenze sia sotto il profilo igienico-sanitario che sotto quello della prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro”. Contemporaneamente i carabinieri stanno notificando 33 avvisi di garanzia nei confronti di medici, dirigenti e responsabili di settore dell’ospedale civile.
I reati contestati vanno dall’abuso d’ufficio all’illecito stoccaggio di rifiuti speciali, al mancato rispetto delle normative antinfortunistiche e sanitarie. La Procura precisa che le prestazioni sanitarie non sono sospese.
La legge obbliga il commissario straordinario del Nas di Vibo Valentia
a provvedere all’adeguamento strutturale entro 30 giorni.
L’attività di sequestro dei reparti è il prosieguo dell’indagine sulla morte di Federica Monteleone e Eva Ruscio, entrambe sedicenni,
avvenute lo scorso anno per le accertate carenze strutturali del
nosocomio vibonese. Nel primo caso durante un intervento di
appendicectomia, nel secondo per una tracheotomia. Tra le strutture
poste sotto sequestro c’è anche l’impianto elettrico dell’intera struttura,
che nel corso degli accertamenti per i casi di malasanità venne
definito non conforme alle norme previste ma nonostante questo in
funzione.
Fonte: Adnkronos
Fra le carenze dell’ospedale sequestrato anche l’impianto elettrico
28 Ottobre 2008
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