Nell’incontro del 31 maggio è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente del Consiglio e del Ministro dell’Ambiente, in recepimento della direttiva europea 2011/65/UE, un Decreto Legislativo in modifica del decreto 27 del 4 marzo 2014 relativo alla restrizione dell’uso di alcune sostanze chimiche pericolose all’interno di apparecchiature elettroniche (direttiva conosciuta come RoHs – “Restriction of Hazardous substances“).
Nel dettaglio, gli obiettivi che la direttiva comunitaria si prefigge di raggiungere, e che quindi sono poi stati recepiti dal Consiglio dei Ministri con l’emissione del Decreto Legislativo, sono sostanzialmente quelli di:
- rendere più chiaro l’assetto normativo e semplificarne il funzionamento;
- migliorare l’attività di controllo sull’applicazione delle disposizioni in vigore;
- garantire l’adeguamento al progresso scientifico, sul presupposto che la scarsa chiarezza di disposizioni e definizioni, oltre a causare diversità di approccio da parte degli Stati membri in materia di conformità dei prodotti, è fonte di possibili duplicazioni delle procedure dovute a differenti normative degli Stati dell’Unione, nonché di costi amministrativi superflui.
Le funzioni di sorveglianza e controllo sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche contenenti sostanze pericolose sono quindi attribuite dal recente decreto e in linea con quanto definito dalla direttiva europea, al Ministero della Salute, che già si occupa dell’organizzazione e della conduzione delle attività ispettive in conformità a quanto previsto dal regolamento REACH in materia di reagenti e sostanze chimiche pericolose immesse sul mercato.
L’obiettivo è quindi quello di attribuire a un organo ispettivo competente una funzione di controllo senza gravare eccessivamente sui costi per l’implementazione di un nuovo ente di sorveglianza e sulla definizione di nuovi criteri con cui attuarle.