Lavorare in un’azienda di piccole
dimensioni o artigianale, soprattutto nell’edilizia, può significare una
maggiore esposizione al rischio di incidenti sul lavoro. E’ quanto emerge dai
dati di una recente analisi effettuata dalla Regione Piemonte, che indica tra
le principali cause di infortuni e morti nei cantieri edili la mancanza di
formazione dei lavoratori e il modo in cui il cantiere stesso viene
organizzato. A seguito di questa indagine i Servizi
di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spresal) delle Asl CN1 e
CN2 (corrispondenti alla provincia di Cuneo) hanno deciso di organizzare, con
la collaborazione della Cassa Edile di Cuneo, un corso teorico – pratico
destinato agli ispettori che si occupano
di vigilanza nei cantieri edili del territorio. Il tema principale del corso,
conclusosi pochi giorni fa, è stato quello della sicurezza nel montaggio e smontaggio di ponteggi e
opere provvisionali ed ha riservato una particolare attenzione ai dispositivi
anticaduta. Questo perché, stando ai dati dagli Spresal relativi al periodo
2002 – 2008, risulta che su un totale di 122 infortuni mortali nelle
costruzioni in Piemonte ben 61 sono stati quelli mortali dovuti alle cadute
dall’alto (in particolare, 22 per rottura della base di camminamento e 19 alla
mancanza, inadeguatezza, montaggio di opere provvisionali), 23 per cadute gravi
(di cui 9 relativi a seppellimento) seguiti da
9 per folgorazione, 9 per ribaltamento di mezzi meccanici, 20 per
investimento e altrettanti per ‘altri motivi’. Al termine del 2009 l’Asl CN1
dovrà avere effettuato ispezioni in almeno 254 cantieri – a fine giugno i
controlli su 230 ditte avevano mostrato che
meno del 40% era regola al primo sopralluogo – e l’Asl CN2 in almeno
100.