l’Inail ha pubblicato l’infografica infortuni donne per l’anno 2008.
Dall’analisi dei dati è emerso che gli infortuni alle donne nel corso del 2008 sono stati 250.674 sul totale degli incidenti denunciati.
Analizzando i grafici più in dettaglio, gli incidenti che hanno coinvolto donne rappresentano il 28,6% sul totale; di cui 87 sono stati mortali, con una percentuale pari al 78%, dato che cresce se si considerano anche gli infortuni in itinere,quelli cioè che avvengono nel percorso casa-lavoro e viceversa, genere in cui le donne detengono il primato con una percentuale del 47,6% del totale.
In pratica muoiono più donne in strada, durante il tragitto per raggiungere il posto di lavoro che sui luoghi di lavoro.
Tale dato trova la sua ragione d’essere nel fatto che spesso le donne sono impiegate in settori meno a rischio di quanto avviene per gli uomini: il terziario in primis, poi nel caso in cui operino nel settore industriale ricoprono poltrone a livello amministrativo, senza quindi il contatto diretto con i pericoli della lavorazione macchine.
Per le donne i settori più a rischio d’infortuni sono quelli in cui si registra un’elevata concentrazione di presenze femminili: dal settore domestico a quello sanitario.
Rispetto al primo si registra il primato infortunistico con una percentuale del 89,3% di infortuni occorsi a colf e o badanti, il settore sanitario segue a breve distanza con una percentuale del 74,5% di infortuni alle donne.
Nel corso dei primi anni 2000 si è assistito ad un aumento dell’occupazione femminile e ciò ha comportato un aumento dell’andamento infortunistico: dal 2005 al 2008 gli infortuni sul lavoro che hanno riguardato le donne sono saliti del 28,6%; dato che ha riscontrato un’inversione di tendenza nel corso dell’ultimo anno, in cui gli effetti della crisi economica mondiale sono stati più evidenti, tanto che tra i dati del 2008 e il primo semestre del 2009 si è registrato un calo degli incidenti femminili sui luoghi di lavoro pari al 2% del totale delle denunce presentate. Tutti i dati confermano la necessità di una maggiore
sensibilizzazione verso corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro specifici per ogni mansione.