Gli aspetti relativi all’esposizione ai nanomateriali, sempre più diffusi nella nostra vita e nei luoghi di lavoro, sono stati argomento di numerosi studi negli ultimi anni, con il risultato che il Centro Europeo per la Valutazione della Tecnologia (Center for Technology Assessment), ha richiamato l’attenzione degli operatori del settore sul corretto impiego, sulle conoscenze attuali e sulle possibili interazioni di rischio nell’uso dei nanomateriali, ricordando, all’interno di uno specifico documento (Nanotechnology. Tiny Technology, Significant Risk) che:
“Centinaia di prodotti di consumo che incorporano nanomateriali sono ora sul mercato, inclusi cosmetici, creme solari, articoli sportivi, abbigliamento, elettronica, prodotti per bambini e neonati, cibo e imballaggio alimentare. Ma i test indicano che gli attuali nanomateriali possono comportare rischi considerevoli per la salute, la sicurezza e l’ambiente. Inoltre, le profonde sfide sociali, economiche ed etiche poste dalle tecnologie su scala nanometrica devono ancora essere affrontate”.
“Anche se i rischi potenziali per la salute derivanti dall’esposizione sono stati identificati con chiarezza, non ci sono misure obbligatorie sul luogo di lavoro che richiedano esposizioni da valutare, formazione dei lavoratori, o misure di controllo da attuare”
Facendo seguito a queste e altre sollecitazioni Echa ha revisionato la guida in materia di valutazione della sicurezza chimica, documento ormai noto e ampiamente applicato dagli operatori del settore, che contribuisce a fornire linee guida utili per la valutazione dell’esposizione sostanze chimiche a norma del regolamento Reach.
Rischi esposizione nanomateriali
Echa ha sviluppato un approfondimento specifico, (nuova appendice al capitolo R.6), pubblicaot il 24 maggio 2017, che si articola su cinque documenti rivolti a fornire un aiuto per i soggetti dichiaranti che devono predisporre i dossier di registrazione per sostanze contenenti nano materiali, due completamente nuovi e tre rivisitazioni di procedure già esistenti.
I due documenti di nuova emissione integrano le guide già disponibili in materia di valutazione di rischio chimico, con pubblicazioni finalizzate ad elaborare il rischio specifico da esposizione a materiali in nanoforma in considerazione dell’evoluzione degli studi in materia e della pubblicazione di nuove misure normative internazionali.
I due documenti sono:
- Appendice al capitolo R6 delle linee guida sulle misure applicative e la valutazione del rischio chimico specifica per i nanomateriali: si tratta di linee guida operative per i dichiaranti finalizzate e fornire indicazioni su come giustificare correttamente l’impiego di nanomateriali, rispetto all’uso di non nanomateriali, ed a raggrupparli in relazione alla tipologia di materia prima.
- Migliori procedure su come predisporre i Dossier di registrazione per i nanomateriali: documento che fornisce indicazioni su come identificare le diverse tipologie di nanomateriali e come descrivere efficacemente le misure relative nel dossier. Questo documento era inizialmente pensato come una semplice istruzione operativa, ma una successiva ratifica del consiglio ECHA lo ha trasformato in vere e proprie buone prassi di laboratorio.
I tre documenti che sono stati rivisti sono le appendici ai capitoli R7a, R7b ed R7c della guida, alle quali sono state inserite le sezioni riferite ai requisiti necessari per la corretta registrazione dei nanomateriali, conformemente a quanto previsto dagli allegati VI –XI del regolamento Reach.
L’obiettivo degli aggiornamenti è di fornire nuove indicazioni emerse in considerazione dei più recenti sviluppi scientifici in materia di salute e sicurezza ambientale e umana, alla luce anche dell’esperienza maturata da Echa.
Info: Sviluppo Economico Reach, cinque documenti Echa nanomateriali