Il rischio degli agenti fisici sul lavoro
Gli ambienti di lavoro talvolta possono nascondere delle insidie per la salute e la sicurezza dei lavoratori, determinando così una situazione in cui questi ultimi non hanno la giusta percezione dei danni fisici che possono derivare se non vengo adottati comportamenti e misure idonei alla eliminazione o alla riduzione dei rischi.
Il rumore, gli ultrasuoni, le vibrazioni, i campi elettromagnetici, le radiazioni e le atmosfere iperbariche vengono catalogate dal come agenti fisici, i quali costituiscono una seria minaccia per la salute dei lavoratori che ad essi si trovano esposti.
Proprio l’esposizione agli agenti fisici trova esplicita regolamentazione in questo decreto, poiché è previsto che i lavoratori non debbano mai oltrepassare determinati limiti, per evitare che l’esposizione arrechi loro delle patologie. Il datore di lavoro è quindi tenuto ad adottare tutte le misure preventive per eliminare all’origine o per ridurre a livelli tollerabili i rischi conseguenti l’esposizione ad agenti chimici. Per questo motivo, il datore di lavoro risulta essere gravato da una grossa responsabilità quando tali livelli vengono oltrepassati. Infatti egli è tenuto a prendere tutte le precauzioni per evitare il verificarsi di danni all’incolumità dei dipendenti, in modo tale da ritornare ad una situazione di normalità, dopo aver agito sulle cause che hanno determinato il fatto e dopo aver applicato tutti gli strumenti per evitare il ritorno ad una situazione di pericolo.
Un altro obbligo che ricade sul datore di lavoro riguarda la valutazione dei rischi, la quale deve essere compiuta prendendo in specifico riferimento i rischi che derivano da esposizione ad agenti fisici, allo scopo di identificare ed adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica e alle buone prassi (art.181 D.Lgs. 81/2008 ).
Naturalmente i lavoratori destinati ad esercitare attività lavorative nei luoghi in cui sono presenti simili rischi, devono essere sottoposti a specifici controlli sanitari da parte del medico competente, il quale è tenuto a redigere delle cartelle sanitarie apposite in cui indicare l’eventuale correlazione tra la presenza di patologie e l’esposizione ad agenti fisici. In questi casi è fatto obbligo al medico competente di informare il datore di lavoro affinché possa variare la valutazione dei rischi e le misure poste a tutela della salute dei lavoratori.
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