In Umbria la risposta dei lavoratori edili alle attività di formazione è ancora troppo scarsa. I corsi in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro hanno infatti formalmente raggiunto solo 1300 addetti nell’anno scorso e di questi solo 80 hanno effettivamente partecipato ai corsi organizzati di intesa tra Inail ed i due Comitati paritetici territoriali (CPT) di Perugia e di Terni.
Eppure i dati degli infortuni in edilizia relativi all’Umbria sono tra i peggiori d’Italia e dovrebbero spingere nella direzione opposta, cioè verso una intensificazione dei corsi di formazione e una maggiore partecipazione da parte degli addetti. Nella regione infatti l’indice di frequenza degli infortuni è il più elevato in Italia, quasi il 48% in più rispetto alla media nazionale.
Cresce anche la percentuale degli infortuni che hanno visto vittime gli stranieri, il 3,6% in più nel 2008 rispetto al 2007. Ad incidere sono probabilmente fattori come la pericolosità delle attività svolte, l’inesperienza, la scarsa attenzione alle norme sulla sicurezza e difficoltà di comprensione dovute alla lingua.
Alla luce di ciò l’Inail, nel rinnovare l’accordo per la formazione con i due CPT, ha sottolineato che bisognerà far precedere i corsi di formazione tecnica, che sono svolti in italiano, da veri e propri corsi di alfabetizzazione alla lingua affinché le istruzioni date siano comprese da tutti i lavoratori, compresi quelli stranieri che sono soggetti ad un rischio più elevato.