Il ruolo del preposto all’interno della scuola è fondamentale e, come per ogni professione, richiede un costante corso di aggiornamento. Ma l’aggiornamento per i preposti alla scuola deve essere retribuito o no? Questa è una domanda che meriterebbe un’attenzione più ampia da parte delle istituzioni.
Come ben sappiamo, il corso di aggiornamento per preposti non è solo necessario ma anche obbligatorio. Infatti, la normativa vigente impone agli enti pubblici e privati l’obbligo di effettuare corsi periodici di formazione e aggiornamento nei confronti dei propri dipendenti.
Eppure, spesso questo tipo di formazione viene visto come un peso dai lavoratori stessi. Il motivo principale risiede nel fatto che questi corsi vengono svolti al di fuori dell’orario lavorativo e non sono adeguatamente retribuiti.
Tuttavia, la questione se l’aggiornamento per i preposti alla scuola debba essere retribuito, va ben oltre il semplice aspetto economico. Si tratta infatti anche (e soprattutto) di riconoscimento del valore della professionalità dei lavoratori.
Ogni corso d’aggiornamento rappresenta infatti un importante investimento in termini sia economici che temporali da parte dei preposti. In questo senso, la retribuzione diventa un modo per riconoscere l’impegno e il tempo dedicato alla formazione.
Non si tratta solo di incentivare i preposti a partecipare ai corsi: la retribuzione dell’aggiornamento rappresenta un segnale chiaro del fatto che l’ente riconosce l’importanza del loro ruolo all’interno della scuola.
Il corso di aggiornamento per preposti non deve quindi essere visto come un semplice obbligo normativo, ma come una vera e propria opportunità. Un’opportunità per crescere professionalmente, per acquisire nuove competenze e migliorare quelle già possedute.
In conclusione, prendendo in considerazione tutte queste variabili, sembra evidente che l’aggiornamento per i preposti alla scuola debba essere retribuito. Si tratta infatti di una questione di equità, rispetto professionale e valorizzazione delle persone che quotidianamente si impegnano nell’ambito della formazione e dell’educazione dei nostri figli.
A fronte dell’impegno richiesto dai corsi d’aggiornamento è giusto ed equo garantire una adeguata remunerazione. Solo così potremmo parlare veramente di valorizzazione della figura del preposto nella scuola italiana.