In Campania gli infortuni mortali sul lavoro rappresentano ancora oggi una piaga aperta, difficile da debellare.
Il convegno “Ci teniamo la vita” ha posto l’attenzione di operatori ed istituzioni sul problema delle morti bianche ancora molto diffuso nella regione anche a causa della troppa illegalità diffusa tra i datori di lavoro.
L’incontro, organizzato dall’Osservatorio regionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in collaborazione con la Regione Campania, la Provincia ed il Comune di Napoli, ha evidenziato un dato sconcertante, il 60% delle morti bianche avviene durante il primo giorno di lavoro regolare del dipendente; infatti il lavoratore, inizialmente non in regola, da il meglio di sé nell’attività lavorativa, impegnandosi con cura ed attenzione ad ogni particolare, fino a quando sicuro del suo posto di lavoro è più soggetto a cali di concentrazione che lo portano così ad essere soggetto a più pericoli.
Le istituzioni campane hanno così lanciato un grido d’allarme nei confronti del problema, nonostante i dati confortanti resi noti dall’Inail.
Infatti dalle statistiche ufficiali è emerso che nel Mezzogiorno i primi 6 mesi del 2009 hanno registrato un calo di infortuni mortali pari all’11,5% rispetto agli stessi accaduti nello stesso periodo del 2008.
Il Procuratore Aggiunto presso la Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, dott. Rosario Cantelmo, intervenuto al dibattito ha evidenziato che il dato è lo spunto opportuno per un’attenta riflessione: ”Troppa illegalità da parte datoriale va contrastata con il sistema di repressione, quale compito della procura”.
Ugualmente sulla stessa scia si è espresso l’Assessore regionale all’Istruzione, dott. Corrado Gabriele, il quale ha ribadito la necessità di un’attenzione maggiore ai temi sulla sicurezza e salute sul lavoro: ”Non bisogna abbassare la guardia ed insistere con iniziative di sensibilizzazione alla cultura della legalità”.