Il mobile dell’ufficio è vecchio e “cede” causando un infortunio al lavoratore? Per la Corte di Cassazione il lavoratore ha diritto non solo al risarcimento dei danni fisici, ma anche di quelli morali.
La recente sentenza è stata emessa relativamente al caso di un dipendente impiegato in un ufficio dove l’arredamento non veniva sostituito da anni e risentiva dell’usura del tempo. In sostanza la sedia assegnatagli un giorno non aveva più retto e si era rotta causando la caduta del lavoratore e il conseguente infortunio.
La Suprema Corte ha giudicato che “il datore di lavoro è responsabile del danno subito dal lavoratore per infortunio derivato da vetustà dell’attrezzatura di lavoro” e, sancendo tale responsabilità, ha riconosciuto anche il risarcimento del danno morale, ritenendo che tale tipo di danno concerne “una lesione di un interesse della persona costituzionalmente garantito, come la salute” e, pertanto, deve ritenersi sempre “risarcibile a prescindere dal fatto che la condotta illecita che ha determinato l’infortunio costituisca un reato”.
Ecco un esempio di come un responsabile della sicurezza sul lavoro – ai sensi del Testo Unico 81/2008 – avrebbe potuto certamente prevenire tale incidente.